Oggi spieghiamo come riconoscere l’argento in casa.
Vi sono gioielli, monili e oggetti in casa che, oltre a un legame affettivo, hanno un valore per il materiale di cui sono composti. Basti pensare all’argento, tra i metalli più affascinanti, impiegato per realizzare orecchini, posate e molto altro. Quando si parla però di oggetti preziosi, è importante avere sempre gli occhi aperti per evitare possibili truffe e spiacevoli sorprese. Vediamo quindi come si fa a riconoscere l’argento.
Caratteristiche Argento
L’argento puro si differenzia dall’argento sterling, formato da una lega di argento e rame, in quanto più flessibile e perfetto per assumere le forme più varie. Pensiamo a delle posate, se si piegano facilmente sono effettivamente in argento, se ciò non accade si tratta di posate in acciaio o di qualsiasi altro metallo.
Da non trascurare anche l’ossidazione. Esponendo l’argento all’aria, questo si ossida, portando alla formazione di una patina nera. Se strofinando con un panno bianco si notano delle tracce nere, allora si tratta di argento 925 o puro.
In Italia l’argento lavorato può presentare le seguenti composizioni, 800/000 e 925/000. Vediamo cosa significano questi numeri. L’argento ha marchio 800/000 se presenta 800 parti di argento e 200 parti di rame, mentre ha marchio 925/000 se è formato da 925 parti di argento e 75 di rame. In linea di massima, l’argento 925 è più morbido e viene utilizzato per produrre bomboniere e oggettistica d’ufficio, mentre l’argento 800 è riservato agli oggetti più grandi.
Se l’oggetto è titolato 1000/000, non siamo davanti ad argento puro come si potrebbe credere, ma ad un oggetto placcato in argento e quindi rivestito.
L’argento è sottoposto alla punzonatura, parliamo di una marcatura realizzata tramite l’utilizzo del punzone che si può individuare attraverso una lente di ingrandimento. Lo scopo è certificare la percentuale di argento puro presente all’interno dell’oggetto in questione. Oltre alla punzonatura, inoltre, ogni oggetto d’argento deve presentare un marchio riconoscibile. Questo è formato da una stella a cinque punte e riporta la sigla della provincia di appartenenza e il numero di matricola del fabbricante. Appare dunque chiaro che sia la presenza del marchio che della punzonatura sono due elementi da tenere in considerazione per riconoscere un oggetto in argento. L’assenza dovrebbe essere un campanello d’allarme. In ogni caso, è bene indagare, l’applicazione del marchio potrebbe non essere prevista dal paese da cui proviene l’oggetto.
Come Riconoscere l’Argento in Casa
Per riconoscere l’argento non è per forza necessario rivolgersi a gioiellerie e laboratori. Esistono infatti diverse tecniche per capire se un oggetto è in argento oppure no. Un primo metodo per scoprire la sua purezza è testare le proprietà magnetiche utilizzando una calamita abbastanza potente. Se l’attrazione è immediata, significa che l’oggetto è impuro in quanto l’argento non è magnetico.
Si può poi fare la prova del ghiaccio. Per chi non lo sapesse, l’argento è il metallo con la maggiore conduttività termica. Adagiando del ghiaccio sull’argento, noteremo che il cubetto inizia a sciogliersi in maniera molto rapida, quasi come se fosse a contatto con una fiamma.
Attenzione anche al rumore che produce. Se toccato con un altro metallo, per esempio con una moneta, l’argento emette un suono simile ad uno tintinnio di una campana mentre in caso di suono più sordo, si tratterà di un pezzo in argento non autentico.
Attenzione anche all’odore, in quanto l’argento è inodore. Se all’olfatto si percepisce qualcosa di intenso, significa che è presente del rame.
Tra i test possibili, vi è poi quello con la candeggina, agente ossidante. Per verificare se l’oggetto è composto da argento vero o meno, bisogna prendere la zona più nascosta del pezzo e versarci sopra due gocce di candeggina. Nel caso in cui l’argento dovesse cominciare a corrodere lentamente, avete davanti a voi un materiale contraffatto. Se invece rimane in purezza, si tratta di argento vero.
Infine, è bene verificare l’ossidazione, come già accennato in precedenza. Quando l’argento viene esposto all’aria, infatti, si ossida creando una patina che diventa nera con il passare del tempo. Per pulire l’argento vi sono comunque vari metodi, è possibile, per esempio, versare sugli oggetti del succo di limone e due cucchiaini di bicarbonato, oppure lasciarli riposare per una notte in un boccale di birra. Ancora, servirsi di un dentifricio da strofinare con un panno pulito o utilizzare l’acqua di cottura delle patate insieme a un cucchiaio di aceto bianco.
Capita a volte, indossando bracciali e collane, di scoprire macchie verdastre sulla pelle. Risulta essere importante sapere che il motivo non è una possibile allergia, ma una reazione chimica che può avvenire quando il gioiello non è totalmente in argento ma contiene del rame.