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La caldaia funziona ma i termosifoni non si scaldano – Cause e soluzioni

Aggiornato il 24 Dicembre 2025 da Roberta

Indice

  • Capire il problema: la caldaia “parte” ma l’impianto non risponde
  • Controlli preliminari che puoi fare ora, in sicurezza
  • Se alcuni termosifoni rimangono freddi: aria e bilanciamento
  • Ostruzioni, calcare e fanghi: la patologia dell’impianto
  • Problemi centralizzati: pressione, pompa di circolazione e tarature caldaia
  • Cause meno ovvie, ma importanti da non sottovalutare
  • Manutenzione e dove trovare documentazione tecnica
  • Quando chiamare il tecnico: segnali da non ignorare
  • Piccole abitudini che evitano grandi guai
  • Conclusioni

Hai acceso la caldaia e senti il classico rumore di accensione, ma quando entri nella stanza i termosifoni sono freddi o appena tiepidi. Frustrante, vero? Capita spesso a chi si occupa della casa: la caldaia sembra fare il suo dovere eppure il caldo non arriva dove dovrebbe. In questa guida ti spiego, con tono pratico e autorevole, perché succede e cosa puoi fare subito prima di chiamare il tecnico.

Capire il problema: la caldaia “parte” ma l’impianto non risponde

Cosa significa esattamente che la caldaia «parte»? Molte persone identificano l’accensione del display o il suono di fiamma come prova che tutto funzioni. In realtà la caldaia può accendersi e produrre acqua calda senza che quella acqua venga distribuita correttamente ai radiatori.

Come distinguiamo un problema di caldaia da un problema dell’impianto? Semplicemente osservando i sintomi: se alcuni radiatori sono caldi e altri freddi probabilmente è un problema di circolazione interna; se nessun termosifone si scalda allora il guasto può essere centralizzato (pressione, pompa, scambiatore) o la caldaia non genera sufficiente temperatura. Non è sempre immediato, ma con pochi controlli mirati si capisce molto.

Controlli preliminari che puoi fare ora, in sicurezza

Prima di tutto verifica il termostato ambiente e le sue impostazioni. Potrebbe sembrare banale, ma può succedere che la programmazione abbia una fascia oraria che non include il momento in cui controlli i radiatori oppure che la temperatura impostata sia troppo bassa. Hai mai pensato che la caldaia si accenda per il circuito sanitario ma non per il riscaldamento? Succede. Controlla inoltre se il termostato dà consenso alla caldaia: se ha un guasto interno potrebbe non inviare il comando, pur mostrando segni di vita.

Dai poi un’occhiata alle valvole dei termosifoni: spesso sono parzialmente o totalmente chiuse. Le valvole termostatiche, soprattutto se vecchie, possono bloccarsi nella posizione chiusa e impedire il passaggio dell’acqua calda. Sposta la manopola e ascolta: si sente il rumore dello scorrimento? Se la valvola sembra rigida, evita di forzarla e segnala l’anomalia.

Controlla il manometro della caldaia: la pressione a freddo dovrebbe stare tipicamente intorno a 1,2–1,5 bar, con molti manuali che indicano come valore corretto circa 1–1,5 bar. Se la lancetta è sotto 1 bar l’acqua potrebbe non circolare come deve. Riportare la pressione nel range indicato dal costruttore è un’operazione che puoi fare se sai dove si trova il rubinetto di carico; consulta il manuale della tua caldaia prima di intervenire.

Questi controlli iniziali chiariranno molte situazioni semplici e sicure da risolvere senza attrezzature complesse. Se vuoi, posso guidarti passo passo: dimmi che pressione leggi e che tipo di caldaia hai.

Se alcuni termosifoni rimangono freddi: aria e bilanciamento

Hai mai notato un radiatore caldo nella parte bassa e freddo in alto? Questo è il classico segno dell’aria nell’impianto. L’aria forma bolle che bloccano la circolazione e fanno sì che il calore resti solo in alcune zone del radiatore. Lo sfiato dei termosifoni è l’operazione più efficace: si spegne la caldaia o si aspetta che l’impianto si raffreddi, si mette una bacinella sotto la valvola di sfiato e si apre lentamente fino a far uscire l’aria; si chiude quando comincia a uscire acqua. Sembra semplice, ma richiede attenzione: se sfiati molti termosifoni potresti dover ripristinare la pressione della caldaia.

E se dopo lo sfiato alcuni termosifoni restano tiepidi? Allora potrebbe essere un problema di bilanciamento dell’impianto. Il bilanciamento è l’arte di distribuire equamente il flusso d’acqua calda tra i vari radiatori. In impianti vecchi o con tubazioni disomogenee capita che quelli vicini alla caldaia si scaldino e quelli lontani restino freddi. La correzione consiste nel regolare le valvole di ritorno o le valvole di bilanciamento, chiudendo leggermente i radiatori che scaldano troppo per indirizzare più flusso verso gli altri. Questa operazione è delicata: un piccolo errore peggiora la situazione. Se non ti senti sicuro, meglio chiamare un termoidraulico esperto che effettui il bilanciamento con gli strumenti giusti.

Ostruzioni, calcare e fanghi: la patologia dell’impianto

Quando i radiatori si scaldano “a macchia” o rimangono freddi anche dopo sfiatare, la causa può essere l’accumulo di sedimenti nel circuito. Calcare, ruggine e fanghi riducono il passaggio dell’acqua e compromettono lo scambio termico. Nei casi più gravi il problema è dentro lo scambiatore della caldaia o nei collettori, e l’unico rimedio efficace è il lavaggio dell’impianto con prodotti disincrostanti o con lavaggio ad alta pressione, seguito dall’installazione di filtri defangatori per prevenire il ritorno del problema.

Queste operazioni richiedono attrezzatura e conoscenze tecniche e vanno affidate a professionisti. Spesso, quando il tecnico smonta il termosifone e trova un tappo di fanghi, si capisce subito perché quel radiatore non scaldava più. Un aneddoto: mi è capitato di seguire il caso di una signora che viveva in una vecchia casa e pensava che i termosifoni non funzionassero per via dell’età. Bastò rimuovere il pannello frontale e si videro grezze tracce di ruggine e sedimenti; dopo il lavaggio e un defangatore, tutta la casa tornò a scaldarsi come prima.

Problemi centralizzati: pressione, pompa di circolazione e tarature caldaia

Se invece il problema riguarda tutti i termosifoni, o quasi, torna utile concentrarsi su elementi centrali dell’impianto. La pressione della caldaia è il primo indizio. Una pressione bassa impedisce la corretta circolazione; una pressione troppo alta, oltre a essere pericolosa, segnala perdite o malfunzionamenti. Il manuale della tua caldaia indica il range corretto e la procedura per caricare l’impianto. Procedere senza conoscere il manuale non è consigliabile: ogni modello ha le sue specifiche.

La pompa di circolazione è il cuore che spinge l’acqua calda nei radiatori. Anche quando la caldaia produce acqua a temperatura giusta, se la pompa è guasta o bloccata l’acqua non si muoverà. I sintomi tipici sono tubi caldi vicino alla caldaia e radiatori freddi, oppure rumori anomali provenienti dalla pompa o la totale assenza di rumore quando la pompa dovrebbe lavorare. La verifica della pompa e l’eventuale sostituzione vanno affidate a un tecnico autorizzato: sono componenti elettrici e idraulici che richiedono competenza.

Un altro caso frequente è la caldaia che funziona a potenza ridotta per problemi nell’alimentazione gas, nella scheda elettronica o nelle sonde di temperatura. In questi casi la caldaia può accendersi, ma l’acqua non è abbastanza calda o la caldaia va in blocco parziale. Qui l’intervento del centro assistenza è indispensabile per analisi di combustione, verifica delle sonde e tarature.

Cause meno ovvie, ma importanti da non sottovalutare

Alcune situazioni sono insidiose proprio perché non danno sintomi lampanti. Le valvole termostatiche possono sembrare aperte ma rimanere bloccate internamente. Un mobile o una tenda pesante che copre un termosifone può far percepire una stanza fredda pur con il radiatore funzionante: il flusso d’aria viene impedito e il calore non si diffonde. Talvolta tubi parzialmente chiusi, magari rimasti così dopo lavori in casa, annullano il flusso verso intere zone. Piccoli dettagli, grande effetto: per questo il controllo visivo delle tubazioni e delle valvole è sempre utile.

Manutenzione e dove trovare documentazione tecnica

Il manuale della tua caldaia è la bibbia per questi casi. Qui trovi il corretto valore di pressione, la spiegazione dei simboli sul display e la procedura di carico dell’impianto. I produttori più noti pubblicano i manuali in formato PDF nelle sezioni assistenza dei loro siti; cercare il modello esatto ti risparmia errori. Per operazioni ordinarie come lo sfiato o il ripristino della pressione, il manuale indica se l’utente può intervenire o se bisogna rivolgersi al tecnico.

Per problemi più complessi come lavaggi chimici, installazione di defangatori o sostituzione della pompa, conviene rivolgersi a un’azienda specializzata. Un buon manutentore non solo risolve il guasto, ma spiega cosa ha fatto e come prevenirlo in futuro. Sapere quando chiamare può farti risparmiare tempo e soldi.

Quando chiamare il tecnico: segnali da non ignorare

Se dopo aver sfiatato, controllato le valvole e ripristinato la pressione il problema persiste, è il momento di chiamare il tecnico. Allo stesso modo un’improvvisa perdita d’acqua, gocciolamenti persistenti o scatti del termostato di sicurezza richiedono intervento professionale immediato. Se sospetti guasti alla pompa, alla scheda elettronica, allo scambiatore o alle sonde, non perdere tempo in tentativi improvvisati: componenti delicati e rischio di malfunzionamenti peggiori impongono la scelta di un centro assistenza qualificato.

Quando chiami, prepara alcune informazioni che aiuteranno il tecnico a diagnosticare più rapidamente il problema:

  • Tipo di caldaia (murale o a terra, a condensazione o tradizionale)
  • Se i termosifoni freddi sono tutti o solo alcuni
  • Quale pressione vedi sul manometro
  • Se hai già eseguito lo sfiato e cosa hai osservato

Piccole abitudini che evitano grandi guai

La manutenzione preventiva è il modo più economico per evitare che un piccolo disturbo diventi un fermo impianto. Un controllo annuale da parte di un tecnico abilitato, la pulizia dei radiatori e l’installazione di un filtro defangatore riducono il rischio di accumulo di sedimenti. E poi c’è il controllo della pressione: prenderne l’abitudine una volta ogni tanto non costa nulla e spesso risparmia interventi urgenti.

Un consiglio pratico: evita di coprire i termosifoni con mobili o tende pesanti; il calore deve potersi diffondere. Quando si fanno lavori in casa, segnala sempre dove passano i tubi e controlla che gli eventuali rubinetti di intercettazione non vengano lasciati in posizione intermedia.

Conclusioni

Capire perché la caldaia parte ma i termosifoni non si scaldano richiede una diagnosi a più livelli. Spesso la soluzione è semplice: sfiatare, verificare valvole e pressione, regolare il termostato. Altre volte serve l’intervento di un tecnico per problemi di pompa, ostruzioni da fanghi o tarature della caldaia.

Chi Sono

Ciao, sono Roberta, appassionata dell’organizzazione e della pianificazione da quando ho iniziato a gestire una casa e gli impegni quotidiani.

Questo sito deriva da un’altra mia passione, la rete, e ha l’obiettivo di essere un punto di riferimento per moltissime donne con le mie stesse necessità, ovvero semplificare le attività quotidiane e avere una casa sempre al meglio.

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