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Oggi spieghiamo come rivestire un divano con il fai da te.
In ogni casa vi sono poltrone e divani che potrebbero raccontare storie, elementi capaci di regalarci riposo alla fine di una lunga giornata di lavoro o durante un fine settimana di riposo. Con il trascorrere degli anni, però, i rivestimenti tendono a usurarsi, a sporcarsi e ad apparire sempre meno piacevoli alla vista. Disfarsi di oggetti e complementi d’arredo a cui si è particolarmente affezionati, si sa, è certamente difficile. Se il valore affettivo di un complemento d’arredo è decisamente elevato o si ha solo voglia di rinnovare l’arredamento e introdurre qualche novità in casa, è possibile dare nuova bellezza al divano rivestendolo.
Occorrente per Rivestire un Divano
Le strade sono due, ci si può rivolgere a un tappezziere di fiducia capace di garantire un risultato finale eccellente o, se si ha una buona manualità e si vuole spendere una somma decisamente minore, si può fare tutto da soli. In fondo bastano pochi attrezzi, colla vinilica, pelle o stoffa per il rivestimento, righello, forbici, carta velina da sarta, spillatrice da tappezziere e merletti per le eventuali rifiniture.
Il consiglio comunque, prima di iniziare un lavoro del genere, è accertarsi sempre che il telaio, ovvero la parte interna del divano, sia ancora in buone condizioni. Basta sentire eventuali rumori o scricchiolii che potrebbero indicare possibili cedimenti, e controllare che schienale e braccioli siano saldi con tutta la struttura.
Ultimo aggiornamento 2024-11-18 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Come Scegliere il Rivestimento
La scelta del rivestimento si basa solitamente sui gusti personali. In linea di massima, si tiene conto dell’arredamento e dei componenti degli interni già presenti. In una stanza dove vi è il trionfo di colori neutri, per esempio, la scelta ideale è una fodera con dei disegni, in modo da vivacizzare tutto l’ambiente. In camere già decorate con carta da parati a fantasia e con tappeti, è invece opportuno scegliere una fodera a tinta unita. In caso di dubbi, comunque, si consiglia di chiedere un campione di stoffa al negoziante in modo da provare l’abbinamento con il proprio divano ed avere un riscontro ottico immediato.
Quando si sceglie il tessuto per il divano, inoltre è importante accertarsi di alcune caratteristiche
-Se si abita in una casa insieme a dei bambini o animali, è consigliabile scegliere un rivestimento lavabile, ad acqua o a secco, in modo da assicurarsi la massima praticità e un’elevata igiene. Allo stesso modo, se il divano da rifoderare si trova in una zona molto frequentata della casa come la cucina o il soggiorno, è preferibile evitare stoffe particolarmente delicate.
-Risulta essere fondamentale tener conto del Valore Martindale, utilizzato per valutare la resistenza di tessuti per divani e pelli all’usura. Questo valore analizza la resistenza alla rottura, al pilling, cioè gli antiestetici pallini, ai cambiamenti di colore e alla perdita di peso. Il classico test si svolge su tre campioni di materiale che, a contatto con un materiale abradente, vengono sottoposti a dei cicli di sfregamento sotto una determinata pressione.
-Il tessuto dovrebbe essere sempre sottoposto al procedimento anti macchia per maggiore praticità e resistenza.
-e si decide di acquistare la stoffa del nuovo rivestimento e di fare tutto da soli, è opportuno controllare che la fodera sia stata già lavata almeno una volta. In caso contrario, conviene sempre bagnarla e solo dopo tagliarla e cucirla per evitare che si restringa al primo lavaggio.
Scegliere il tipo di tessuto per rivestire un divano non è sempre così facile. Le fibre naturali, come cotone, lino, lana, sono più difficili da mantenere pulite, mentre le fibre sintetiche come la microfibra sono decisamente più resistenti e hanno bisogno di poca manutenzione. Vi è però un difetto, hanno una bassa capacità di assorbire l’umidità del corpo. Cosa dire poi della pelle, materiale intramontabile che non passa mai di moda. Ampia la gamma di colori disponibili, anche se quelli più caratteristici sono certamente il nero, il marrone e il bianco. Vediamo allora qualche dettaglio in più sui tessuti.
Lino
Il lino è perfetto per chi ama uno stile pulito ed essenziale. Un divano in lino, d’altronde, trasmette la sensazione di abitare in una casa curata sotto ogni punto di vista. Attenzione però all’effetto stropicciato che potrebbe non piacere a tutti.
Cotone
Il cotone trasmette un’idea di fresco e pulito e può essere lavato e asciugato in breve tempo. Meglio orientarsi su colori neutri, più facili da smacchiare rispetto a quelli accesi o a fantasia.
Tessuto sintetico
Sicuramente meno problematico rispetto alle fibre naturali, il tessuto sintetico dura più a lungo ed è molto pratico in quanto richiede poca manutenzione. Un esempio su tutti è la microfibra, morbida e piacevole al tatto. Altri tessuti sintetici però, come il Nylon o il poliestere, sono infiammabili.
Velluto
Eleganza, fascino e raffinatezza contraddistinguono un divano in velluto. Questo tessuto, però, risulta essere abbastanza costoso oltre al fatto di essere poco estivo e dunque richiede la copertura con teli di fibre più leggere almeno durante le stagioni calde dell’anno.
Seta
Tessuto delicato per chi desidera un divano decisamente fuori dagli schemi. In quanto assai pregiata, la seta è solitamente consigliata solo per rivestire sedute piccole e non utilizzate eccessivamente. Risulta essere importante poi sapere che, in caso di macchie di sporco, il trattamento è più complesso e in quel caso è consigliabile evitare il fai da te e rivolgersi a una tintoria specializzata.
Come Rivestire il Divano
Il rivestimento di poltrone e divani può essere di due tipi, fisso o sfoderabile. Nel caso in cui si voglia realizzare un rivestimento fisso che sia il più possibile preciso, occorre rimuovere la stoffa del rivestimento precedente. Una volta poi prese le misure esatte del divano e delle poltrone, si potrà acquistare la stoffa necessaria. Per misurare l’altezza basta far scorrere un metro da sarta lungo il retro del divano dall’alto al basso. Per la profondità, si misura la parte anteriore della seduta fino allo schienale. Per la lunghezza, infine, bisogna misurare la parte più esterna di un bracciolo per arrivare all’altro.
Con della carta velina e una matita, si andranno a sagomare le varie parti considerando almeno 4 o 5 centimetri in più per lato, questo trucco servirà per risvoltare la stoffa nella parte inferiore una volta tagliata. A questo punto, aiutandosi con la colla vinilica, si andrà a posizionare la stoffa sulle varie parti seguendo uno schema preciso, spalliera, base, braccioli. Sarà necessario far asciugare bene ogni parte per almeno un’ora.
Per chi desidera un rivestimento più preciso, invece, occorre avere almeno qualche base riguardo l’arte del cucito. Con ago e filo o con una macchina da cucire, infatti, si dovranno cucire le diverse sezioni di stoffa tra loro.
La qualità del rivestimento è certamente il maggiore aspetto che incide sui costi totali. Ma se si ha un budget molto ridotto e un divano con misure standard, una soluzione economica c’è. In commercio vi sono infatti fodere già pronte per l’uso e disponibili in centinaia di varianti che permettono di creare, con pochi soldi, la giusta atmosfera in qualsiasi ambiente.
Ultimo aggiornamento 2024-11-17 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API