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Tutti siamo stati sempre affascinati dalla magia dell’oriente, dalle sue tradizioni, dalla sua storia e dai suoi colori.
Chiunque di noi ha sempre desiderato avere in casa un tappeto persiano. Vediamo di conoscere qualcosa in più sui tappeti persiani, magici elementi d’arredo, sulla loro pulizia, lavaggio e restauro.
Storia
La storia del tappeto persiano inizia a partire dal 1500. Lo sfarzo e la ricchezza di quel periodo indusse il popolo di Persia a creare stoffe preziose che abbellissero le corti dell’epoca frequentate da gente ricca che ostentava nobiltà e denaro. Gli artisti che fino ad allora avevano ideato motivi con disegno geometrico, iniziarono a modificare la loro arte dedicandosi a composizioni eccezionali, che riguardarono in un primo momento fiori, molto probabilmente grazie ai contatti con il mondo della Cina orientale, e poi passarono alla realizzazione di rappresentazioni raffiguranti il mondo degli animali sia realmente esistenti che creati dall’immaginazione, così come la raffigurazione di personaggi famosi o inventati. Cominciarono a nascere così quei capolavori che si sono poi tramandati di generazione in generazione. Ci si dedicava alla tessitura di trame delicate con colori tenui, là dove l’ispirazione proveniva dal mondo incantato della natura, ai colori forti e decisi quando si trattava di tappeti che raffiguravano la caccia testimoniando la dominanza che questo sport aveva all’epoca nella vita dei cortigiani di corte.
Dopo il 1500, fino ai primi anni del 1700, ci fu un periodo molto florido e ricco nella storia della manifattura di questi tappeti persiani. Cambiarono le tecniche, che si affinarono migliorandosi notevolmente. I materiali utilizzati divennero prestigiosi. Prese piede l’utilizzo della seta, che in un primo momento venne utilizzata solamente per i disegni interni. quando poi si scoprì che la sua lavorazione poteva contribuire a rendere migliore il tutto, venne utilizzata anche per creare il pelo dei tappeti, prestigiosi tanto quanto più seta veniva utilizzata. I luoghi più importanti che videro dare vita a questi capolavori, che nel tempo sono diventati veri e propri elementi di arredo, rari e anche costosi, furono Kirman, Kashan, Isfahan, Tabriz e Herat. Fu proprio in questi grandi centri che la produzione dei tappeti divenne famosa, e partendo da lì arrivò anche a conquistare paesi del mondo occidentale, tanto che le famiglie più ricche e potenti fecero di tutto per cercare di acquistare quei capolavori che raccoglievano tutto il fascino del mondo orientale. Ancora oggi avere in casa un tappeto persiano è un po’ un prestigio.
Come pulire i tappeti persiani
Vediamo cosa fare per cercare di conservare bene un così raro e prezioso oggetto. Gli orientali, che sono i cultori di questa arte, per non sciupare i loro capolavori non osano assolutamente calpestare i tappeti con le scarpe. Loro se le tolgono e vi camminano sopra a piedi nudi, anzi meglio con le calze. Ovviamente non è necessario ogni volta che si sale togliersi le scarpe, ma se pensate che sotto i tacchi, specie se veniamo da fuori casa, si annidano germi e sporcizia, e se poi pensate ancora che lo sporco potrebbe rovinare il nostro tappeto, e se poi ancora pensate al suo costo, penso che le scarpe forse sarebbe il caso di togliersele, almeno in questo caso. Scherzi a parte, avere in casa un oggetto di questo genere, significa anche porre un po’ di attenzione in più. I tappeti persiani sono realizzati con sostanze organiche che hanno bisogno di aria per poter mantenere inalterate le loro condizioni. Fate bene attenzione quindi a non riporre il vostro tappeto in ambienti piccoli e bui, o ancora peggio in luoghi umidi. I materiali con cui sono realizzati danno origine a dei nodi al di sopra dei quali fuoriescono i fili lavorati.
Quando il tempo e l’uso, ancora di più la polvere finisce sul pelo del vostro tappeto, questa rischia di appiattirlo e di opacizzare la sua naturale lucentezza. E’ bene quindi evitare quanto più possibile alla polvere, che più di tutti è il peggiore dei nemici, di arrivare ad infastidire il vostro capolavoro. Ogni giorno quindi cercate di pulire il tappeto persiano con una scopa morbida, meglio con una aspirapolvere non troppo forte. Questo vi garantirà di evitare l’assottigliamento del pelo. Evitate di adoperare sul vostro tappeto il battipanni o il battitappeto: rischiereste di maltrattarlo troppo andando ad infierire in modo innaturale sul pelo. Se proprio non avete mezzi adatti alla pulizia dei tappeti persiani, abbiate l’accortezza di usare il battipanni sulla parte posteriore del tappeto, quindi sul rovescio. Una volta all’anno utilizzate uno shampoo idoneo che elimini completamente lo sporco ridonandogli il suo naturale colore. Ogni 5 anni fatelo pulire da una impresa specializzata che ridoni il gonfiore al pelo.
Ma se dovesse macchiarsi? Che fare? Niente paura. Le macchie vanno lavate immediatamente con una spugna umida bagnata in acqua tiepida. Se però la macchia è di vecchia data, bisogna oltre che trattarlo con l’acqua anche grattare la parte superiore con un raschietto in modo tale da levare in modo evidente la macchia formatasi. Dopo di che dovete passare sopra, badando bene di operare dal centro verso i bordi un tampone di tela inumidito, che si trova nei negozi specializzati. Se non siete in possesso della tela, potete tamponare il tutto con uno smacchiatore oppure con dell’aceto bianco. Non usate quello rosso perché rischiereste di macchiarlo ulteriormente. Dopo questa prima operazione di pulizia, sciacquate il tappeto persiano con un panno bagnato con acqua sempre tiepida e poi procedete ad asciugarlo con il phon, ad aria tiepida e non molto calda.
Se invece la macchia si forma perché ci avete buttato qualcosa sopra, allora le cose cambiano un po’. Non vi agitate. Tamponate la macchia con del cotone assorbente. Mettete sempre sotto il tappeto dei fogli di giornale, che oltre a contenere la macchia evitano di far sì che il colore bagnato possa sporcare il pavimento. Dopo aver accuratamente tamponato la macchia, bisogna lavarla. Prima di adoperare qualsiasi tipo di sapone, meglio se neutro, fate una prova in un angolino del tappeto. Testerete così la resistenza del colore. Quando siete certi che il vostro tappeto ed il vostro sapone vanno d’accordo, potete versare il sapone, sempre diluito con dell’acqua sulla macchia. Strofinate leggermente sempre con un panno umido e fate bene attenzione a lavare bene la macchia. Fatto questo procedete all’asciugatura con il phon, come nel caso delle macchie secche. Cercate di ricordarvi di non fare gesti affrettati che potrebbero compromettere il vostro tappeto persiano. Se in casa siete sprovvisti di detergenti neutri, non adoperate smacchiatori di ripiego. Tenete presente che stiamo parlando di tappeti creati con delle fibre naturali e animali, e che la seta è un tessuto delicatissimo. Se vi trovate in difficoltà nel lavaggio e nella pulizia di tappeti persiani rivolgetevi agli esperti del mestiere. Eviterete così brutte sorprese.
Restauro dei tappeti persiani
Fate attenzione che non solo il tempo, lo smog o la polvere rovinano il vostro tappeto. I piccoli animaletti invisibili come le tarme, possono mangiucchiare il vostro capolavoro. Ma perché? Perché le tarme vivono in ambienti bui e poco illuminati. Amano la lana, e la divorano lentamente nel tempo. Si annidano tra il pelo e depongono le loro uova, che a migliaia si schiuderanno dando origine ad un vero e proprio disastro. Per cercare di evitare tutto questo, ricordatevi sempre di non tenere il vostro tappeto in un luogo buio. Lasciate sempre qualche finestra aperta, specie nei giorni di tramontana fresca. Cercate di tenere sempre sotto controllo il pelo, nelle vostre pulizie giornaliere ai tappeti persiani. Le tarme infatti mangiano la lana nella parte inferiore, dove viene realizzato il nodo. Questo fa sì che a guardarlo il vostro tappeto sembri intatto, ma se poi passate l’aspirapolvere la lana viene aspirata via. Se accade questo, significa che il vostro tappeto è stato mangiato dalle tarme. Dovrete passare quindi a disinfestare il tutto, chiudendo il vostro tappeto in una plastica, per almeno 1-2 mesi. Fatto questo procederete al lavaggio del tappeto persiano in maniera completa.
Ma i buchi realizzati dalle tarme? In questo caso sarà necessario un’opera di restauro. Le piccole riparazioni possono essere effettuate anche da voi, in casa. Tenete presente che i tappeti sono realizzati in lana e seta, e che quindi si avrà bisogno di ago grosso per lana e della lana stessa. Se vi accorgete che il lavoro non fa per voi, rivolgetevi però ad uno specialista, perché è vero che il fai da te è meno costoso, ma è anche vero che così correte il rischio di creare dei danni irreparabili. Se poi per caso il vostro tappeto viene bruciato da una sigaretta, oppure il vostro cane lo rovina oppure il tempo lo ha logorato, ricordatevi che è sempre meglio creare il buco là dove il danno si è verificato e cercare di ricreare la trama e non intervenire su una trama rovinata. Cercate sempre in questi casi di rivolgervi a chi conosce davvero l’arte del restauro di tappeti persiani.
Vendita e prezzi indicativi
Ma dove si possono comprare questi capolavori? E quanto costano? La prima regola da seguire prima di acquistare un tappeto persiano è quella di non accontentarsi di un tappeto solo perché ha un prezzo basso rispetto ad altri. Comprate sempre quello che vi piace. I tappeti persiani sono da sempre stati visti come un investimento, ma mai bisogna pensare di speculare sulla loro vendita. In giro ci sono molti truffatori, per cui aprite gli occhi. Cercate sempre di rivolgervi a qualche galleria famosa o, se volete affidarvi alla vendita di tappeti persiani online, cercate garanzie e foto, e certificati nei quali è descritto lo stato di conservazione del tappeto persiano. Più garanzie avrete, più sarete certi di non incorrere nelle mani di qualche truffaldino. Purtroppo sta prendendo piede la mania di creare tappeti con vecchie lane provenienti da vecchi tappeti ormai in disuso. Tutto questo provoca solo un giro di capi falsi, lontani anni luce dai capolavori dell’epoca.
Quando vi apprestate a comprare un tappeto persiano, badate bene al restauro che è stato praticato. E’ normale che certi capi datati hanno bisogno di manutenzione affinché si conservi quasi intatto il suo aspetto ma state attenti anche qui. Il restauro non deve mai superare il 5% del tappeto, diversamente desistete dall’acquistarlo. Potrebbe essere un falso e privo di valore. Non credete quando vi dicono che i tappeti migliori sono quelli che hanno una tramatura fina. Tutto questo non è vero. Ci sono tappeti a grana grossa, costosissimi e di grande valore. E ancora, non credete che tutti i tappeti orientali provengano solo dalla Persia. Esemplari rarissimi e stupendi sono stati creati anche in Cina, in Turchia e nel Caucaso. Parlando poi di prezzi dei tappeti persiani, il tutto diventa semplicissimo. Per avere in casa un vero tappeto persiano, appartenente a vecchie manifatture di grande pregio, dovete andare dai 3.000,00 ai 15.000,00, ed anche di più. Ma si sa che per avere in casa un capolavoro di arte, vero ed originale, bisogna pagare, ed anche tanto.