In questa guida spieghiamo come smaltire i rifiuti elettrici nel modo corretto.
Tutti quei dispositivi che per funzionare utilizzano l’elettricità, chiamati Raee, cioè Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, quando non vengono più utilizzati diventano rifiuti pericolosi. Di conseguenza, devono essere riciclati nel modo corretto e non semplicemente buttati nel bidone dell’indifferenziato.
Si tratta di un tema importante e la consapevolezza degli italiani al riguardo è aumentata, come dimostrato dal fatto che i Raee hanno registrato una crescita notevole di volumi di raccolta negli ultimi anni.
Nonostante questo, il tasso di ritorno, cioè il rapporto tra Raee immessi nel mercato e quelli trattati, non ha ancora raggiunto gli obiettivi europei.
I rifiuti elettrici ed elettronici contengono sostanze inquinanti, che non sono degradabili e risultano essere pericolose, come metalli pesanti, ritardanti di fiamma bromurati, sostanze alogenate, sostanze lesive per l’ozono, che se non vengono smaltite nel modo giusto hanno un impatto negativo sull’ambiente.
Recuperare questi dispositivi è importante l’ambiente, ma non solo. Questi prodotti rappresentano anche una fonte importante di materiale recuperato, per esempio metalli come ferro, alluminio, rame, argento, ma anche plastica e vetro, che reinseriti nella catena produttiva possono evitare il ricorso a nuove materie prime, con i relativi problemi ambientali e sociali collegati all’estrazione e lavorazione.
Prima di buttare un dispositivo elettrico o elettronico che non ci serve più, ma che funziona ancora, una buona soluzione è quella di donarla a organizzazioni ed enti che possono continuare a utilizzarla.
Se invece si compra un nuovo elettrodomestico, è importante ricordare che il venditore ha l’obbligo di ritirare gratuitamente quello vecchio, secondo quanto previsto dal Decreto ministeriale 65/2010. Il ritiro gratuito è previsto anche con la consegna al domicilio della nuova apparecchiatura elettronica.
Nel caso in cui, invece, sia necessario buttare via un vecchio elettrodomestico senza comprarne uno nuovo, la cosa migliore è riciclarlo. A questo proposito, è importante sapere che ogni comune è provvisto di una piazza ecologica gratuita per la raccolta di questo genere di rifiuti. Da questi centri di raccolta i rifiuti vengono poi inviati a impianti di trattamento che evitano la dispersione di sostanze inquinanti e permettono il riciclo delle materie prime.
Per trovare quella più vicina a casa, è possibile consultare il sito Cdcraee.it. Nel caso in cui si tratti di un elettrodomestico ingombrante, è invece necessario contattare direttamente il proprio comune per il ritiro a domicilio.
Nei punti vendita di elettronica si possono conferire piccoli elettrodomestici al di sotto dei 25 cm di lunghezza senza avere obbligo di acquisto. Questa regola vale anche per le lampadine, queste non devono essere smaltite nella spazzatura indifferenziata o nel vetro, ma vanno consegnate al negozio se ne acquistiamo una nuova oppure portate all’isola ecologica comunale.