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Hai finalmente acquistato un materasso nuovo, consegnato in un pacco compatto e avvolto in un involucro ermetico. Lo hai srotolato con entusiasmo, attendendo pazientemente che si gonfiasse e si espandesse fino alla forma desiderata… e invece, nulla. O quasi. Ti ritrovi con una specie di “frittella” semirigida che non accenna a diventare il confortevole materasso dei tuoi sogni. Ti suona familiare? Niente panico: sei nel posto giusto.
In questa guida, voglio spiegarti perché a volte il materasso sottovuoto non si gonfia come previsto e quali soluzioni adottare per riportarlo alla sua corretta forma, senza impazzire. Ti racconterò anche alcune piccole digressioni personali e consigli che mi hanno salvato la vita (o meglio, il riposo!) in più di un’occasione. Preparati a qualche dritta pratica, uno stile conversazionale e un pizzico di empatia da casalinga curiosa.
Perché il materasso arriva sottovuoto e come funziona
Hai presente quelle pubblicità in cui un materasso dalla bellezza di oltre 20 cm di spessore viene infilato in una scatola alta come un bambino? È il frutto di un particolare processo di confezionamento: la lastra (in memory foam, lattice o altro materiale) viene compressa e arrotolata, privando l’involucro dell’aria grazie a macchinari specifici. Tutto ciò permette di spedire il materasso in un imballo più piccolo, rendendo il trasporto meno impegnativo.
Una volta tolto dall’involucro di plastica, il materiale “dovrebbe” riprendere la sua forma originaria, grazie alla capacità elastica delle schiume e alle proprietà del lattice. A volte, però, accade che il materasso resti un po’ schiacciato o, peggio, sembri non gonfiarsi del tutto. Come mai? Le cause possono essere diverse.
Cause comuni per cui il materasso non si espande correttamente
Ci sono alcune cause comuni per le quali il materasso sottovuoto non si gonfia correttamente.
Temperature troppo basse
Alcuni materiali, come il memory foam, risentono parecchio delle temperature. Se il materasso arriva in pieno inverno, magari tenuto in un deposito poco riscaldato, il freddo può rendere la schiuma meno reattiva. Di conseguenza, si espande più lentamente o sembra non farlo affatto.
Tempo di compressione prolungato
A volte il materasso rimane sottovuoto per settimane (o addirittura mesi) prima di arrivare a casa tua. Più a lungo resta compresso, più fatica farà a recuperare la forma iniziale. Pensaci come a un foglio di carta accartocciato e tenuto così per tanto tempo: quando lo apri, resta pieno di pieghe.
Mancata aerazione
Per gonfiarsi bene, il materasso ha bisogno di aria. Se, una volta tolto il cellophane, lo lasci in un ambiente poco ventilato, oppure lo copri subito con lenzuola e coperte, riduci la circolazione dell’aria e ostacoli la normale dilatazione dei materiali interni.
Difetto di produzione
È raro, ma può succedere che il materasso presenti un difetto di fabbricazione e non riesca a “espandersi” come dovrebbe. Se ti sembra di aver tentato di tutto, e il materasso non collabora, potrebbe essere il momento di contattare il servizio clienti per un confronto o un’eventuale sostituzione.
Cosa fare appena srotoli materasso
- Rimuovi l’involucro con cautela: niente forbici con lama troppo lunga o coltelli affilati. Meglio usare un taglierino con la punta leggermente fuori, facendo attenzione a non tagliare il tessuto del materasso.
- Stendi il materasso sul letto o su una superficie piana: anche il pavimento può andare bene, purché pulito e asciutto. Evita di piegarlo ancora di più.
- Lascia respirare il materasso: se possibile, apri le finestre della stanza per favorire il ricambio d’aria. Non coprire subito il materasso con coprimaterasso o lenzuola.
- Aspetta il tempo consigliato: di solito, i produttori indicano dalle 24 alle 48 ore per la completa espansione. In certi casi, potrebbero volerci anche 72 ore o più.
Se dopo questa fase di “riposo” il materasso appare ancora poco alto e con zone affossate, ecco qualche suggerimento per aiutarlo a raggiungere la giusta forma.
Come facilitare l’espansione del materasso
Ci sono alcune tecniche che è possibile utilizzare per facilitare l’espansione del materasso.
Portalo in un ambiente più caldo
Se lo hai srotolato in una stanza fredda, prova a trasferirlo in un luogo un po’ più riscaldato. Il calore (senza esagerare, eh!) rende il memory foam più elastico e favorisce il ritorno alla forma originaria. Personalmente, in inverno ho sperimentato di mettere il materasso vicino a un termosifone acceso, mantenendo comunque una certa distanza, e ho notato un miglioramento. Basta un paio di gradi in più per fare la differenza.
Massaggia la superficie
Ti sembra strano, ma un leggero massaggio con le mani può aiutare a “risvegliare” la schiuma interna. Con movimenti ampi e delicati, spingi lievemente le zone ancora piatte per favorire l’ingresso d’aria. Ciò è particolarmente utile se noti che il materasso è gonfio da un lato ma non dall’altro.
Utilizza un phon con cautela
Alcune persone giurano che riscaldare leggermente la superficie con un phon a bassa temperatura acceleri il processo di espansione. Se decidi di provare, mantieni una certa distanza e non dirigere il getto troppo a lungo su uno stesso punto, per evitare di surriscaldare o danneggiare i materiali. Ricordati, inoltre, che non tutti i materassi gradiscono il calore diretto, quindi meglio fare un test su un angolino nascosto.
Evita di saltarci subito sopra
So che la tentazione di provare il materasso appena arrivato è forte, ma se è ancora semisgonfio, saltarci o sdraiarsi in modo prolungato può bloccarne la corretta espansione, creando pressioni localizzate. Aspetta almeno 24-48 ore prima di coricarti, o fallo per brevissimi momenti, giusto per controllarne la consistenza.
Dopo aver tentato i metodi sopra, se il materasso persiste nel suo “non voler crescere,” potrebbe esserci un difetto strutturale. Prima di disperarti, fai queste verifiche:
- Controlla l’altezza dichiarata dal produttore: a volte, pensiamo che il materasso debba raggiungere i 25 cm, mentre magari il modello prevede 18 cm. Misura con un metro e verifica se effettivamente manca molto all’altezza promessa.
- Segnala al venditore: se ti rendi conto che, nonostante ogni tentativo, il materasso rimane compresso, scrivi o chiama il servizio clienti spiegando il problema. Potrebbero chiederti foto o video per valutare la situazione.
- Prova una rotazione: a volte, girare il materasso testa-piedi e lasciarlo in un’altra posizione per qualche ora aiuta a uniformare la schiuma. Se noti che un lato rimane più basso, spostalo in modo che quell’area sia più esposta all’aria libera.
Se anche così non cambia nulla, è probabile che tu abbia beccato un materasso difettoso. Ti spetta una garanzia, specialmente se lo hai acquistato da poco: non esitare a chiederne la sostituzione. Meglio investire un po’ di tempo in un reclamo che dormire su un materasso “zoppicante.”
Mi è capitata una storia buffa con un materasso matrimoniale ricevuto in una scatola non più grande di un forno a microonde (sembrava impossibile!). L’ho srotolato in salotto e l’ho lasciato lì a “respirare.” Dopo 24 ore, era gonfio a metà: metà perfetta, l’altra piatta. Ho cominciato a pensare di aver sbagliato qualcosa, oppure di averlo steso male. Allora ho provato a rigirarlo, spingere con le mani, niente.
Alla fine, ho notato che l’angolo piatto era finito vicino a un termosifone spento e vicino a una parete fredda. Ho spostato il materasso al centro della stanza, accendendo leggermente il riscaldamento. Qualche ora dopo, quasi come per magia, quella parte si è sollevata fino a livello. È stato un sollievo, e ho imparato che la posizione e la temperatura influiscono più di quanto immaginiamo.
Come capire se è un difetto di fabbrica
Un semplice test per scoprire se c’è un difetto: lascia il materasso all’aria aperta per un’intera giornata (se hai uno spazio adeguato, tipo una stanza ben ventilata), a una temperatura di almeno 18-20 gradi. Se, nonostante questo trattamento di favore, la lastra resta come un mattoncino, è molto probabile che ci siano problemi di conformazione interna.
In certi casi, il memory foam può essersi rovinato durante il trasporto, o potrebbe essere stato compresso malamente al punto da rompersi dentro. In tali situazioni, non c’è phon o massaggio che tenga: serve un rimedio più drastico (alias, la sostituzione in garanzia).
Consigli di manutenzione per evitare nuovi problemi
Una volta che il materasso si è gonfiato e ha raggiunto il suo spessore ideale, sarebbe un peccato rovinarlo. Ecco qualche suggerimento di manutenzione
- Ruotalo periodicamente: almeno ogni 2-3 mesi, inverti testa-piedi, soprattutto se dormi da sola/o e non ruoti spesso la posizione. Ciò aiuta ad uniformare la pressione e a far respirare meglio il materiale.
- Arieggia la stanza: un ambiente troppo umido può rendere il materasso meno elastico e favorire cattivi odori. Apri le finestre quotidianamente, se possibile.
- Non coprirlo con plastiche: se vuoi proteggerlo dalla polvere, usa un coprimaterasso traspirante. Le pellicole in plastica impediscono la circolazione dell’aria e possono favorire muffe o cattivi odori.
- Evita di piegarlo: specie se è in memory foam, piegare un materasso già stabilizzato può causare rotture interne. Se devi trasportarlo, fallo sempre con cura e se possibile in piano.
Cosa fare se il materasso emana un cattivo odore
Spesso, quando apri il materasso sottovuoto, potresti avvertire un odore di “nuovo” piuttosto pungente. È un fenomeno normale (chiamato “off-gassing”), legato al rilascio di composti volatili intrappolati nel prodotto durante la compressione e il confezionamento. Se il materasso non si gonfia e in più emana un odore fastidioso, ecco come comportarsi:
- Lascia arieggiare a finestre aperte per qualche ora al giorno.
- Non coprirlo con lenzuola o coperte almeno per le prime 48 ore, così l’odore si disperde.
- Usa un ventilatore: aiuta a ricambiare l’aria e a diffondere il cattivo odore, accelerandone la dissipazione.
Se l’odore persiste dopo una settimana, potresti contattare il rivenditore per verificare che sia tutto regolare. Alcune schiume sono più “odorose,” ma di solito l’aroma si attenua notevolmente entro pochi giorni.
Resistere alla fretta – L’importanza di aspettare i tempi giusti
Capisco perfettamente che, dopo aver passato notti su un vecchio materasso scomodo, la voglia di dormire subito su quello nuovo sia altissima. Ma la fretta è nemica della corretta espansione. Non lasciarti tentare da quell’impulso di sdraiarti subito sopra. Se il produttore suggerisce 48 o 72 ore, un motivo c’è: la schiuma, il lattice o le molle hanno bisogno di tempo per “respirare” e raggiungere l’altezza ottimale.
Se lo utilizzi troppo presto, rischi di bloccare o rallentare il processo di gonfiaggio. In più, potresti stressare lo strato di memory foam, creando zone di deformazione precoce. Un po’ di pazienza può fare la differenza tra un materasso che durerà anni, con il giusto comfort, e uno che rischia di perdere consistenza dopo pochi mesi.
Conclusioni
Il materasso sottovuoto è una soluzione comoda e moderna, permette di ricevere a casa, in pacchi gestibili, prodotti che una volta avresti dovuto trasportare su un furgoncino ad hoc. Tuttavia, questa soluzione richiede un po’ di pazienza e qualche attenzione in più. Se hai seguito tutti i passaggi e il materasso continua a non gonfiarsi, non disperare: c’è sempre la garanzia. Ma nella maggior parte dei casi, basta un po’ di tempo, un ambiente giusto e un leggero “massaggio” per vedere il tuo nuovo letto prendere forma.